prezzipazzi.com : geniali ma non troppo trasparenti

Domenica mattina davanti al pc.
Girovagando sul web mi ritrovo “a bordo” di questo sito : www.prezzipazzi.com
Il servizio è offerto da una Azienda con sede legale a Londra e viene definito dalla stessa come ‘Asta Sociale‘. Sulla home-page hanno una vetrina di prodotti ad alta tecnologìa , e non solo , a prezzi veramente molto bassi.
Incuriosito cerco di capirne un po di più su come sìa possibile vendere un’oggetto a un decimo del valore di mercato.

Un’azienda commerciale deve per forza guadagnarci (giustamente) quando vende beni e/o servizi ai suoi Clienti.
Ma quando trovi un Tablet a 80 € sapendo che il suo valore è 5 volte piu alto (400 € circa) ci si chiede come riesca a non fallire in breve tempo ….
Però , c’e un però : se lo vende con un sistema tipo “asta” , il potenziale acquirente fa un’offerta (e per farla paga pochi centesimi di “commissione”) , i potenziali aquirenti sono tanti (cioè tante commissioni) allora si intravede come il meccanismo possa  funzionare …. e far guadagnare cifre interessanti.
Tutto il sistema funziona su questi 4 punti fondamentali:
  • Numero persone partecipanti all’asta
  • Tempo utile a scalare per fare l’offerta (c’e un cronometro che definisce l’ultima offerta e si azzera all’offerta immediatamente successiva)
  • Costo della offerta (commissione)
  • Aumento minimo della offerta (solo un centesimo alla volta)

Chi magari frequenta siti di Aste on line (Ebay per esempio) sa che questi sistemi funzionano cosi:

  • Si offre una certa somma per acquistare un certo articolo. 
  • Siamo liberi di decidere la somma da offrire e l’offerta non costa nulla. 
  • Se a fine asta ci aggiudichiamo l’asta paghiamo la cifra che abbiamo offerto (+ le commissioni al gestore)

Su prezzipazzi.com non funziona così.

  • Innanzitutto non possiamo offrire una cifra qualsiasi. 
  • Possiamo solo offrire un centesimo in più dell’ultimo prezzo. Se un articolo in questo momento è valutato 15,01 euro, noi possiamo solo offrire 15,02 euro, cioè un solo centesimo in più. 
  • L’offerta non è gratuita! Ogni volta che facciamo un’offerta dobbiamo pagare! Ogni offerta ci costa un minimo di 25 centesimi di euro fino ad un massimo di 50 centesimi.
  • Ogni volta che viene fatta un’offerta il conto alla rovescia ricomincia da capo.
Quello che deve essere chiaro prima di partecipare alle aste di prezzipazzi è che quando il conto alla rovescia finalmente arriva a zero, uno dei partecipanti si aggiudica l’oggetto, mentre tutti gli altri partecipanti rimangono a mani vuote e con il portafoglio più leggero. Quindi, se partecipi ad un’asta e non la vinci , pagherai comunque almeno 25 centesimi per ogni offerta che hai fatto.
Un esempio per capire sia quanti soldi intascano i gestori sia quanto spende chi partecipa:
LATO GESTORI DEL SISTEMA
Vogliamo partecipare ad un’asta per un iPhone 32GB.
L’asta parte sempre da 0,00 euro (è una regola e non è fatta per caso!).
Non saremo di certo gli unici a volere quell’iPhone. Ammettiamo che ci siano altre 9 persone che vogliono partecipare all’asta. In totale quindi siamo in 10. Il conto alla rovescia non parte fino a quando il primo non fa la sua offerta; offerta che, ricordiamo, non può essere di 30 euro! Il primo quindi è costretto ad offrire 1 centesimo per l’iPhone, né più né meno. Appena il primo fa tale offerta parte il conto alla rovescia.
L’offerta fatta è costata al primo utente 25 centesimi che sono quindi già stati incassati da prezzipazzi.com.
A questo punto si scatena l’asta vera e propria e iniziano a fioccare le offerte. Ogni offerta costa 25 centesimi a chi la fa, ma alza il prezzo dell’articolo di solo 1 centesimo. Dopo 10 offerte quindi il prezzo dell’iPhone sarà arrivato a 10 centesimi, mentre prezzipazzi.com avrà già incassato 25(centesimi)*10(puntate)=2,50 euro. Ora se andiamo ad osservare il prezzo di vendita medio di un iPhone nel sito prezzipazzi.com, esso è di circa 80 euro, cioè 8.000 centesimi di euro. Poiché ogni offerta fa aumentare il prezzo di solo 1 centesimo, per arrivare a 8.000 centesimi servono 8.000 offerte! Ma ogni offerte fa incassare a prezzipazzi.com 25 centesimi (minimo!)… Quindi?
Quindi 8.000*25=200.000 centesimi di euro, ossia 2.000 euro!!!
Quindi è vero che prezzipazzi.com vende un iPhone a 80 euro, ma è altrettanto vero che ci ha guadagnato un bel po di soldi!!! Soldi che hanno pagato coloro che hanno partecipato all’asta. 
LATO PARTECIPANTI ALL’ASTA
Nell’esempio si era in 10 a partecipare all’asta. Da ciò deriva che 8.000(offerte)/10(persone)=800 offerte  in media per ogni persona. Poiché ogni offerta costa 25 cents: 800(offerte)*25(cents)=20.000 cents=200 euro!!! Cioè ogni partecipante ha speso 200 euro di offerte , ma solo uno si aggiudicherà l’iPhone. Tutti gli altri 9 ci hanno rimesso 200 euro e… non hanno niente in mano!
Pertanto uno dei partecipanti si aggiudicherà l’iPhone pagandolo 80 euro (prezzo dell’asta) + 200 euro (di offerte) cioè 280 euro, mentre tutti gli altri avranno speso 200 euro per non avere nulla …
Ovviamente se fossimo in 100 a partecipare all’asta, il costo medio delle puntate per singolo partecipante sarebbe un decimo di prima, cioè appena 20 euro, ma… le probabilità del singolo partecipante di aggiudicarsi l’asta sarebbero anch’esse un decimo di quelle di prima. Quindi cambia ben poco.
Un’ultima considerazione su questo esempio: il tempo!
Abbiamo visto che sono state necessarie 8.000 offerte per aggiudicarsi un iPhone a 80 euro. Ma le offerte  vengono fatte quasi sempre quando il conto alla rovescia sta per scadere e fare una offerta significa far ripartire da capo il conto alla rovescia. Per le aste degli iPhone il conto alla rovescia parte da 25 secondi. Ipotizzando (molto ottimisticamente) che venga effettuata una offerta ogni 12 secondi, il calcolo del tempo necessario per aggiudicarsi l’asta dell’iPhone è presto fatto: 8.000(puntate)*12(secondi)=96.000 secondi, ossia circa 27 ore!!!
Conclusioni: 
  • Definire questo sistema “Asta Sociale” mi sembra un po forzato , non a caso la parola “offerta” non compare mai sul sito , è sostituita con “puntata”. …  
  •  La poca trasparenza consiste nel non scrivere chiaramente che le probabilità di aggiudicarsi l’oggetto sono molto basse e che si paga per fare le offerte anche se alla fine non vinci.